Venerdì 22 marzo: fuori la guerra dall’università!

Fermiamo il genocidio del popolo palestinese!

Contro tutte le collaborazioni delle università con l’industria bellica e con lo Stato d’Israele

Se la politica di annientamento nei confronti della popolazione palestinese da parte dello Stato d’Israele proseguiva da decenni, dallo scorso ottobre stiamo assistendo all’orrore senza precedenti di un genocidio in diretta televisiva. Tutti gli Stati occidentali, Italia compresa, sostengono direttamente – politicamente e militarmente, con la presenza nel Mediterraneo orientale e nel Mar Rosso – Israele e i suoi crimini, mentre ci trascinano sempre più velocemente verso una guerra mondiale per difendere il loro dominio scricchiolante e gli interessi del capitale. Il «diritto internazionale» dimostra più che mai di essere carta straccia.

L’unica possibilità per fermare il genocidio in Palestina è l’estendersi del movimento internazionale che ovunque sta denunciando e attaccando le complicità militari, economiche e accademiche con lo Stato d’Israele. Sono molte quelle delle università italiane, ma in diverse città la mobilitazione degli studenti è riuscita a mettere in discussione le collaborazioni in corso, oltre a denunciare più in generale il ruolo della ricerca nella corsa agli armamenti.

A Bolzano, se al «Job Speed Dating», evento di reclutamento degli studenti da parte delle aziende, partecipa Iveco Group, del quale fa parte anche la divisione mezzi militari, in passato l’università ha collaborato direttamente, attraverso progetti di ricerca, con l’Iveco Defence Vehicles di Bolzano allo sviluppo dei mezzi. Negli ultimi mesi, però, anche qui alcuni studenti hanno iniziato a mobilitarsi per chiedere di interrompere ogni collaborazione con aziende coinvolte nel commercio di armi.

Iveco ha fatto e continua a fare profitti sulla vendita a molti paesi – anche a fini di repressione interna – di mezzi militari parte dei quali sviluppati in collaborazione con l’industria bellica israeliana – che trae vantaggio dalla possibilità di testare i propri sistemi d’arma contro la popolazione palestinese. Nella nostra città, inoltre, è presente anche FlyingBasket, start-up produttrice di droni che da alcuni mesi ha fra i propri azionisti il colosso degli armamenti Leonardo.

Se vogliamo difendere la nostra stessa umanità e scongiurare un futuro di guerra, non possiamo lasciare in pace chi fa profitti su un genocidio, sulla guerra e sul controllo sociale, e le istituzioni che a questo collaborano.

Assemblea solidale con il popolo palestinese – Bolzano

Info: freepalestinebz@inventati.org