Senza sosta contro guerra e genocidio: sabato 14 dicembre corteo

GENOCIDIO, GUERRA, AFFARI E REPRESSIONE
Fermiamo lo sterminio del popolo palestinese

Da oltre 14 mesi a Gaza è in corso il primo genocidio automatizzato della storia. Israele utilizza software
di intelligenza artificiale per bombardare la Striscia, sterminando in modo sistematico la popolazione.
Finora sono circa 45.000 i palestinesi massacrati ma secondo la rivista di medicina The Lancet il numero è
ampiamente sottostimato e potrebbe arrivare a 200.000 tenendo conto di dispersi, morti per fame e
mancanza di cure che l’assedio ha finora determinato. Un orrore senza precedenti che sta avvenendo con
la decisiva complicità di Stati Uniti e UE, fornitori del necessario sostegno economico, politico e militare.
Gaza è diventata un metodo, una dottrina militare terroristica che Israele – con l’appoggio delle
democrazie occidentali e del loro apparato propagandistico – ha applicato per due mesi in Libano e che
ora utilizza in Siria (domani con l’Iran?), con l’obiettivo di ridisegnare la mappa politica del Medio
Oriente, saccheggiarne le risorse e piegarlo agli interessi del colonialismo sionista e dell’imperialismo
occidentale.

Le responsabilità dell’apparato mediatico nel determinare lo stato di guerra attuale sono pesantissime: i
principali giornalisti, opinionisti, politici e intellettuali hanno svolto un ruolo decisivo nella distorsione
della realtà e della sua percezione, giustificando e supportando l’ azione di criminali di guerra come
Netanyahu, riconosciuto come tale anche dalla Corte Penale Internazionale (!!!) e determinando una
censura di fatto delle notizie scomode agli interessi della borghesia guerrafondaia. Basti pensare alla
narrazione mediatica degli eventi in Siria, dove gruppi jihadisti armati dalla Turchia e funzionali agli
interessi dell’imperialismo sono stati in poche ore ripuliti e trasformati dalla propaganda in ribelli che di
fatto stanno permettendo lo smembramento del Paese e l’estensione dell’occupazione israeliana delle
alture del Golan.

In Medio Oriente così come nello scontro fra Russia e Stati Uniti in Ucraina è in corso una guerra
mondiale in cui le principali potenze muovono le proprie pedine sulla pelle dei popoli
incentivando la corsa al riarmo (Iveco, Leonardo e Rheinmetall stanno maturando profitti osceni) e
accentuando al proprio interno forme più o meno estreme di repressione del dissenso. Nonostante la
martellante propaganda nazionalista e militarista in Ucraina sono decine di migliaia i disertori – su
entrambi i fronti – che stanno abbandonando i propri reparti, sempre più consapevoli che il vero nemico è
alle spalle.

In questo scenario da incubo è urgente opporsi al decreto sicurezza DDL 1660 che rappresenta
un’accelerazione verso lo Stato di polizia e un atto di guerra preventiva contro il sindacalismo di base e le
lotte sociali e politiche dal basso, compreso il movimento di solidarietà con la Palestina. Se approvato,
anche azioni pacifiche o di resistenza passiva verranno criminalizzate con anni di carcere.

A Bolzano il questore Sartori sta utilizzando metodi da Stato di polizia contro marginali, stranieri e
militanti politici antagonisti firmando fogli di via, avvisi orali, avvisi orali aggravati, Daspo ed espulsioni
per fatti minimi che molto spesso non sono nemmeno reati. A questo si aggiungono le continue
intimidazioni poliziesche come le schedature oppure le piogge di denunce, i divieti di manifestare e le
prescrizioni disposte per limitare la libertà di espressione. I provvedimenti da lui sottoscritti, pieni di
menzogne, suggestioni e deliberate forzature, dimostrano un’evidente volontà di perseguitare chi ancora si
ostina ad alzare la testa e lotta per avere un futuro, contro le criminali complicità nel genocidio del popolo
palestinese e la deriva verso la terza guerra mondiale in cui il Governo italiano ci sta trascinando.

Questo atteggiamento ostile e violento va inquadrato in un clima di guerra in cui la solidarietà con la
Palestina e il dissenso dal basso sono costantemente criminalizzati. Non lasciamoci intimidire, costruiamo
solidarietà laddove ci vorrebbero soli e impauriti, continuiamo a scendere in strada a fianco dei popoli
oppressi, contro il genocidio del popolo palestinese, contro la corsa al riarmo, contro la guerra. A fianco
dei disertori ucraini, russi e israeliani. A fianco del popolo palestinese e della sua Resistenza.

FERMIAMO LA GUERRA E GLI INTERESSI CHE LA PERMETTONO

Assemblea solidale con il popolo palestinese – Bolzano
freepalestinebz@inventati.org – Telegram “Free Palestine BZ”